In occasione della 6a edizione de La lunga notte delle chiese dedicata al tema delle ‘fragilità’, il Museo diocesano espone per la prima volta al pubblico un dipinto che nel 1910 espresse la concreta solidarietà della comunità di Reggio Emilia in favore del popolo reggino travolto dal sisma del 1908.
Si tratta dell’opera raffigurante San Prospero realizzata nel 1910 dal pittore emiliano Cirillo Manicardi su commissione di mons. Emilio Cottafavi, inviato a Reggio Calabria dal papa per realizzarvi un villaggio di abitazioni prefabbricate ed una chiesa baracca dedicata al Santo patrono di Reggio Emilia.
Tema ufficiale della sesta edizione de La lunga notte delle chiese avrà come parola chiave “fragili”e l’interrogativo attorno al quale proporrà una riflessione sarà “Ed io avrò cura di te?”.
Cosa ci ha insegnato il Covid? Sicuramente ci ha permesso di capire che non possiamo essere egocentrici, che, come dice Papa Francesco, “nessuno si salva da solo, che siamo tutti sulla stessa barca”, che la strada è l’incontro con l’altro, il costruire un cammino comune.
Dobbiamo ricostruire una società a partire da uomini e donne che fanno propria la fragilità degli altri e che non guardano solo a sè stessi, ma sono pronti a soccorrere chi ha bisogno.
In questo contesto quella che il dipinto di San Prospero esprime è una storia di arte e solidarietà nazionale che è testimonianza autentica di soccorso alle fragilità.
La racconteremo venerdì 4 giugno nell’ambito di due visite guidate gratuite, rispettivamente, alle h 11 e alle h 15,30 (consigliata la prenotazione al n. 3387554386).