Sentieri del Giubileo a Reggio Calabria
Il 22 e 23 marzo il Museo diocesano ha accolto le Giornate FAI di Primavera, tappa principale dell’itinerario I sentieri del Giubileo: alla scoperta dei tesori nascosti della devozione reggina, tra luoghi di culto ancora poco conosciuti del patrimonio reggino.
L’iniziativa, organizzata dalla Delegazione FAI di Reggio Calabria guidata dall’arch. Dina Porpiglia e dal Gruppo FAI Giovani della città, ha visto l’apertura simultanea di sette chiese, tra le quali quelle di San Giuseppe al Corso, di Sant’Antonio abate ad Archi, la cui cripta ha suscitato lo stupore dei numerosi visitatori, e il Santuario di San Paolo alla Rotonda, scrigno di opere d’arte di inestimabile bellezza. La visita dei ruderi della chiesa medievale di San Giovanni extra muros ha integrato la conoscenza del Tempio civico della Vittoria dedicato a San Giorgio; la Basilica Cattedrale e la chiesa di San Pietro al Calopinace hanno completato il percorso.
L’ottima riuscita dell’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra istituzioni culturali, scuole, parrocchie e abitanti dei quartieri coinvolti, con la partecipazione attiva di dirigenti scolastici e docenti, parroci, numerosi volontari FAI e il sostegno della Diocesi.
L’arcivescovo Fortunato Morrone, Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, ha accolto volontari e studenti al Museo diocesano, incoraggiando i giovani protagonisti di queste Giornate di cultura e grande condivisione.
Particolarmente apprezzato il percorso all’interno del Museo Diocesano nel qualeè stato possibile assistere al restauro in corso del prezioso Bacolo pastorale quattrocentesco dell’arcivescovo Antonio De Ricci, capolavoro dell’oreficeria tardogotica dell’Italia meridionale. Il restauratore Sante Guido, noto a livello internazionale anche per aver curato, recentemente, il restauro del Baldacchino e della Cattedra di Gian Lorenzo Bernini nella Basilica di San Pietro a Rima, ha illustrato, con grandi doti comunicative, le fasi del delicato intervento, offrendo ai visitatori l’opportunità unica di osservare da vicino arte e tecnica di recupero di un manufatto storico di inestimabile valore.
Ancora una volta elemento distintivo dell’iniziativa è stato il coinvolgimento degli studenti reggini in qualità di “Apprendisti Ciceroni”, formati per guidare i visitatori alla scoperta del patrimonio culturale della città. I 70 studenti provenienti dal Liceo Scienze Umane Tommaso Gulli e dal Liceo Artistico Preti-Frangipane, accompagnati dai docenti, hanno guidato i visitatori con grande passione e perizia.
Lucia Lojacono, direttrice del Museo Diocesano, ha sottolineato come l’evento abbia “spalancato le porte del Museo diocesano a centinaia di persone che ancora non ne conoscevano le collezioni, in particolare turisti in città per il weekend attratti anche dalle visite ai luoghi aperti dal FAI. Straordinario il successo della visita al cantiere di restauro del Pastorale quattrocentesco, capolavoro di oreficeria tardogotica dell’Italia meridionale, reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Carical e dell’8xMille alla Chiesa Cattolica”
“Il Museo diocesano – ha concluso Lojacono – si conferma una realtà di pregio nel circuito dei Musei della città, per l’importanza delle collezioni e per le costanti e innovative attività che le comunicano ai cittadini. In fondo, il nostro Museo non fa nulla di speciale, ma esprime ciò che un Museo contemporaneo dev’essere: al servizio delle comunità, aperto al pubblico, accessibile e inclusivo, in particolare nella cura di proposte didattiche diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze, secondo quanto raccomanda ICOM, organismo internazionale che riunisce musei e professionisti museali nel mondo”.
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