L’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova ha completato nel 2008 l’Inventario informatizzato dei beni culturali mobili di proprietà ecclesiastica, aderendo al Progetto CeiOA promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici.
La gestione della Banca dati diocesana è affidata al Museo diocesano che ne cura l’aggiornamento.
Le schede dell’Arcidiocesi di Reggio-Bova attualmente pubblicate su BeWeb sono 18.088: corredate da immagini a bassa risoluzione, presentano solo alcuni dati descrittivi delle opere d’arte, oscurando altri per ovvie ragioni di sicurezza.
Per la consultazione della versione integrale delle schede oggetto di interesse è necessario inviare una richiesta di autorizzazione all’Ufficio beni culturali diocesano (bbccreggio.bova@gmail.com) e, per conoscenza, al Museo diocesano (direzione@museodiocesanoreggiocalabria.it).
La consultazione, concessa dall’Ufficio solo su appuntamento e per motivi di studio, avverrà a cura di un responsabile del Museo.
L’Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici (UNBCE) a partire dal 1996 promuove, coordina e supporta l’attività di inventariazione dei beni mobili artistici e storici (dipinti, sculture, suppellettili, paramenti, ecc.) delle Diocesi italiane.
L’inventario, richiesto dal Codice di diritto canonico (Can. 1283 § 2) è volto alla tutela e valorizzazione del patrimonio mobile ecclesiastico e deve essere redatto in modo uniforme nel territorio nazionale secondo la metodologia indicata dall’UNBCE e concordata con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD)
Il progetto CeiOA intende realizzare un inventario capillare del patrimonio ecclesiastico mobile, superando il criterio del “valore storico ed artistico” per valorizzare la testimonianza storica, devozionale e di fede della comunità dei credenti.
CeiOA è una suite di strumenti informatici che l’UNBCE mette a disposizione degli enti ecclesiastici, diocesani e non, per la realizzazione dell’inventario, il suo aggiornamento, la sua fruibilità nei confronti degli enti conservatori e il riversamento dei dati nel Sistema Informativo Generale del Catalogo (SIGEC) del Ministero dei Beni Ambientali e Culturali (MiBACT).
BeWeB – Beni ecclesiastici in web è la vetrina che rende visibile il lavoro di censimento sistematico del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario portato avanti dalle Diocesi italiane e dagli Istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà.
È anche il luogo in cui facilitare, attraverso approfondimenti tematici, la condivisione di risorse e news, la comprensione e la lettura del patrimonio diocesano da parte di un pubblico ampio e non di soli specialisti.
Il portale intende diventare sempre più l’espressione di una redazione distribuita che vede protagoniste le diocesi e tutta la realtà ecclesiale, onde far emergere, insieme a quelle tradizionali, chiavi di lettura del patrimonio di carattere pastorale, catechetico, liturgico e, più in generale, teologiche.
La banca dati è implementata, in particolare, dalle Diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio e sono, quindi, nella fase di aggiornamento e integrazione. Per tali ragioni quanto pubblicato è da intendersi work in progress e, pertanto, non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.
Man mano che l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI riceve banche dati aggiornate, provvede a sostituire quelle fino ad allora pubblicate.
L’Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici (AICE) nasce per dare visibilità agli archivi, alle biblioteche e ai musei e ai relativi servizi erogati, al fine di offrire agli utenti un dettagliato servizio di informazione e agli istituti aderenti uno strumento di valorizzazione e tutela.
L’AICE permette la corretta individuazione dell’identità e della mission degli istituti partecipanti e la valorizzazione del patrimonio conservato; favorisce la relazione tra i diversi istituti; crea, di fatto, una rete al servizio degli stessi; diffonde la condivisione di buone pratiche; favorisce la crescita dei servizi offerti; promuove la conoscenza degli istituti culturali ecclesiastici, la loro presenza e azione sul territorio diocesano e nazionale, la loro insostituibile funzione culturale, scientifica, pastorale.
La gestione dei dati e, naturalmente, la loro disponibilità, è degli istituti culturali stessi.
Dalla scheda descrittiva dell’istituto culturale (archivio, biblioteca o museo) è possibile accedere alle relative risorse (documenti archivistici e librari collezioni museali) creando l’indispensabile relazione contenitore-contenuto.
L’AICE si alimenta con i dati provenienti dagli istituti culturali della rete territoriale della Chiesa cattolica ma anche con l’apporto scientifico di quanti desiderano valorizzare il progetto, in particolare Regioni ecclesiastiche e Diocesi con i rispettivi incaricati regionali e diocesani, gli uffici e le commissioni diocesane per i beni culturali, i responsabili e gli operatori quotidianamente impegnati in archivio, in biblioteca e nei musei.
Martedì: 9:00 – 13:00
Mercoledì: 9:00 – 13:00
Giovedì: 9:00 – 13:00
Venerdì: 9:00 – 13:00 / 15:00 -19:00
Sabato: 9:00 – 13:00
Domenica e Lunedì: chiuso