Al loro debutto, nel 2013 le Giornate nazionali dei Musei Ecclesiastici hanno registrato, ovunque, un numero straordinario di presenze, facendo scoprire a migliaia di persone la ricchezza e l’interesse degli oltre mille Musei “ecclesiastici”, ovvero Musei diocesani, di Cattedrali, chiese, confraternite disseminati in Italia: un immenso patrimonio che ai più è del tutto ignoto, scarsamente segnalato dalle guide turistiche delle città, “snobbato” da un certo ambiente culturale, soffocato da un’immagine di polverosità e noia che è assolutamente lontana dalla realtà di queste istituzioni.
Le Giornate hanno avuto il merito di contribuire a far riemergere quelli che apparivano come i “Musei cancellati”, nonostante fossero regolarmente aperti al pubblico: davvero tanti, ricchissimi per patrimonio d’arte custodito e attività culturali e didattiche promosse, i più ospitati in luoghi e monumenti tra i più belli delle città italiane.
L’A.M.E.I. (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani), sulla scorta della più che positiva esperienza dello scorso anno, ha deciso di rinnovare nel 2014 le Giornate nazionali dei Musei Ecclesiastici, scegliendo quali date sabato 15 e domenica 16 febbraio, nella ricorrenza del Beato Angelico, Patrono degli artisti.
Il Museo diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino” aderisce all’iniziativa presentando sabato 15 febbraio alle 10,30 in Arcivescovado (Salone “Mons. Giovanni Ferro”) il restauro della statua di San Giorgio e il drago, opera in cartapesta di scuola leccese (inizio sec. XX), donata al Museo dagli eredi di Francesco Antonio Caruso di Bagnara e restaurata da Anna Arcudi, grazie ai fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica. Al termine, alla presenza di S.E. mons. Giuseppe Fiorini Morosini, sarà inaugurata l’esposizione dell’opera nelle sale del Museo.
In occasione delle Giornate nazionali il Museo diocesano garantirà un’apertura straordinaria con ingresso gratuito domenica 16 febbraio h 10-13. In particolare, alle h 11 sarà proposta ai bambini dai 6 ai 10 anni l’attività didattica Giorgio, il Santo cavaliere: la leggenda del giovane cavaliere, illustrata dallo stesso Giorgio, personaggio guida, s’intreccerà alla visita delle collezioni museali e, in particolare, delle opere che ne documentano l’iconografia, per poi cedere al racconto della nascita della devozione reggina a San Giorgio, divenuto Patrono della nostra città.
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