Il più delle volte, parlando di musei d’arte sacra, il pensiero corre a luoghi inaccessibili e polverosi, depositi dove il tempo sembra essersi fermato. Ciò perché un tenace pregiudizio impedisce al potenziale visitatore di oltrepassare la soglia di un museo religioso che, di per sé, non è né un’aula di catechesi, né un luogo liturgico, anche se con questi luoghi e con le funzioni che in essi si svolgono intrattiene significative relazioni.
Nonostante il loro rilevante numero (un migliaio all’incirca), i musei religiosi in Italia costituiscono di fatto una realtà ‘invisibile’, per lo più sconosciuta al grande pubblico, sebbene siano regolarmente aperti alle visite, ricchissimi per patrimonio e per attività e ospitati in luoghi e monumenti tra i più belli delle città italiane.
Per concorrere a rendere finalmente ‘visibile’ questa straordinaria realtà museale, unica per ciò che conserva ed evoca, l’AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani) lancia quest’anno le Giornate Nazionali dei Musei ecclesiastici.
Il Museo diocesano di Reggio Calabria aderisce all’iniziativa che coinvolge in Italia più di duecento musei, garantendo aperture straordinarie, ingresso e visite guidate gratuiti.
La visita al Museo diocesano di Reggio Calabria sarà occasione per apprezzare l’edificio che lo ospita, ala dell’antico Palazzo arcivescovile, monumento di grande valore storico-architettonico, rarissima persistenza tardo-settecentesca nel tessuto urbano ricostruito dopo il terremoto del 1908.
Sarà possibile sorprendersi per qualità estetica e perizia tecnica delle oreficerie sacre, tra le quali il Pastorale quattrocentesco in argento e smalti appartenuto all’arcivescovo napoletano Antonio De’ Ricci, ma anche per il pregio dei dipinti ospitati nella sezione “Anteprima di una Pinacoteca diocesana”, tra i quali la tela settecentesca con la Resurrezione di Lazzaro attribuita al napoletano Francesco De Mura. Non minore ammirazione susciterà la pregevole raccolta di tessuti liturgici databili tra Sei e Settecento, esito di manifatture lionesi, dell’Italia settentrionale, siciliane e catanzaresi, appartenuti alla Confraternita reggina della Santissima Annunziata.
Oltrepassare la soglia dei nostri Musei ecclesiastici vuol dire vincere un pregiudizio, lasciarsi sorprendere da ciò che questi luoghi conservano ed espongono, ricomporre significativi frammenti della storia personale e collettiva, materiale e immateriale, che il patrimonio di arte sacra della terra di Calabria racconta.
