Una peculiare dinamica espositiva vede il concorrere, nei distinti spazi tematici, di diversificati criteri guida che s’intrecciano nell’ideazione del “racconto”: risalta, innanzitutto, l’intento di documentare le distinte identità storica e religiosa delle antiche sedi episcopali di Reggio Calabria e di Bova, fuse nel 1986 con decreto della Congregazione per i vescovi, e delle comunità ecclesiali ad esse legate.
Gli spazi tematici che si susseguono sono dedicati ai seguenti temi: Frammenti della memoria: la Cattedrale e le chiese della Diocesi, ove si espongono alcuni tra i più significativi frammenti lapidei provenienti dalla Cattedrale reggina, suggerendone l’originario contesto architettonico di appartenenza o, piuttosto, il valore documentario; L’altare e i suoi arredi, che accoglie opere parte dell’arredo d’altare e vasi sacri per l’Eucarestia; Adorazione e Custodia dell’Eucarestia; Arte per la liturgia, ove sono esposti oggetti liturgici connessi all’illuminazione, all’aspersione, all’incensazione e alla lettura e predicazione; Il Tesoro delle Cattedrali, ove la suppellettile sacra proveniente dalle Cattedrali di Reggio e Bova testimonia gli orientamenti impressi all’arte sacra dai vescovi, le cui scelte hanno avuto la loro prima ed esemplare applicazione proprio nella Chiesa Cattedrale; Il Vescovo committente d’arte che espone, tra le altre, le insegne che contraddistinguono dignità e autorità del Vescovo; Arte e devozione: le Confraternite, con suppellettili e vesti liturgiche appartenenti alle confraternite reggine; Arte e devozione: il culto dei Santi, con diverse tipologie di reliquiari e il corredo delle immagini sacre; infine, I paramenti liturgici.
Suppellettile in argento e tessuti liturgici sono, in alcuni casi, esposti insieme, in un ideale dialogo tra arti e manifatture diverse, sotteso alla narrazione di un unico racconto, col fine di approfondire il vissuto ecclesiale e di illustrarne il culto che si esplica nella liturgia, nella pietà popolare e nelle devozioni personali.
Il percorso narrativo trae origine, nella sua ideazione, dalle riflessioni che con straordinaria lucidità di pensiero mons. Domenico Farias allora direttore della Biblioteca arcivescovile “Mons. Antonio Lanza” di Reggio, condivise con quanti dal settembre 2001 al gennaio 2002 presero parte agli incontri della Commissione per il complesso integrato Biblioteca-Archivio-Museo dallo stesso promossa presso l’Arcidiocesi reggina. In particolare, a lui si devono preziose sollecitazioni critiche a lavorare ad un’idea di museo d’arte sacra che, attraverso la proposta dell’“esperienza ecclesiale della bellezza”, si rivolgesse all’intera comunità cristiana, ma non solo.
Nell’ideare il percorso narrativo che guida l’esposizione, all’origine di ogni scelta si pose la convinzione che museo ecclesiastico, e quello diocesano nella fattispecie, dovesse essere organizzato “in modo da poter comunicare il sacro, il bello, l’antico, il nuovo”, attuando l’obiettivo prioritario di restituire all’opera esposta la memoria della sua funzione originaria, in modo da farne emergere i significati simbolici, la sua valenza di “segno”, facendo salvi, peraltro, i nessi altrimenti perduti con la comunità religiosa cui essa appartenne e con lo spazio sacro per il quale fu realizzata.
Martedì: 9:00 – 13:00
Mercoledì: 9:00 – 13:00
Giovedì: 9:00 – 13:00
Venerdì: 9:00 – 13:00 / 15:00 -19:00
Sabato: 9:00 – 13:00
Domenica e Lunedì: chiuso