MAB2023 – MUSEO
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MAB2023 - MUSEO
Nei distinti spazi tematici del Museo, fin dal lapidario all’ingresso, sono opere d’arte legate alla memoria dei Vescovi delle antiche sedi di Reggio e Bova, fuse nel 1986 con decreto della Congregazione per i vescovi.
In particolare, le sezioni Il Tesoro delle Cattedrali e Il Vescovo committente d’arte espongono suppellettili sacre, vesti liturgiche e insegne (croci pettorali, anelli episcopali e bacoli pastorali) che documentano la committenza vescovile di preziosi manufatti in argento, oro e seta tra Quattro e Novecento.
In Mostra con le opere d’arte dialogano alcune pregevoli edizioni del Caeremoniale episcoporum, in prestito dalla Biblioteca Diocesana, e Inventari che le descrivono, appartenenti al patrimonio dell’Archivio Storico Diocesano.
Al riguardo, Museo e Archivio Storico diocesani pubblicano sui rispettivi siti una Mappa Digitale che incrocia dinamicamente i dati provenienti dai Fondi archivistici e quelli delle opere d’arte appartenenti alle collezioni museali, consentendo l’accesso alla documentazione archivistica che di quelle opere racconta la storia.
Arcidiocesi di Reggio Calabria
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Argentiere napoletano, sesto-settimo decennio sec. XV
Bacolo pastorale dell’arcivescovo Antonio De Ricci
argento sbalzato, cesellato, dorato con elementi a fusione; smalti
Iscrizioni: sul nodo, in caratteri gotici, “Archepiscopus Antonius De Riccius”.
Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. Assunta
Reca sul nodo lo stemma dell’arcivescovo Antonio De Ricci (1453-1488).
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Argentiere napoletano, sesto-settimo decennio sec. XV
Bacolo pastorale dell’arcivescovo Antonio De Ricci
(particolare)-
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Bottega messinese (?), ultimo quarto sec. XVIStemma dell’arcivescovo Gaspare Ricciulli Del Fossomarmo bianco scolpitoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale Maria SS.ma AssuntaAppartiene, probabilmente, al Monumento sepolcrale dell’arcivescovo Ricciulli Del Fosso (1560-1592) in Cattedrale, attribuito al messinese Rinaldo Bonanno.
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Scuola dell’Italia meridionale, fine sec. XVIIISan Michele Arcangelo, San Martino di Tours e San Giovanni di Mathaolio su telaProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaIn origine sull’altare dedicato ai Santi omonimi, nel transetto destro della Cattedrale ricostruita dopo il terremoto del 1783 ed inaugurata nel 1796. Il culto a San Giovanni di Matha, fondatore dell’Ordine della Santissima Trinità, era stato introdotto a Reggio dall’arcivescovo Martino Ybanez y Villanueva (1675-1695), appartenente ai Trinitari.
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Argentiere messinese PL, 1759Caliceargento sbalzatoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaÈ parte di un insieme di tre calici uguali, tutti recanti sul piede lo stemma dell’arcivescovo Damiano Polou (1727-1756).
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Argentiere messinese PL, 1759Lapide devozionale con iscrizionemarmo bianco scolpitoL’iscrizione ricorda la concessione di quaranta giorni di indulgenza da parte dell’arcivescovo Alberto Maria Capobianco (1767-1792) a chi avesse recitato il Credo davanti all’immagine dell’Ecce Homo.
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Argentiere messinese, 1787-1789Anfore per gli oli santiargento fuso, cesellatoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaSulla pancia recano lo stemma dell’arcivescovo Alberto Maria Capobianco (1767-1792).
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Argentiere messinese, 1800-1809Servizio da lavaboargentoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaSulla pancia della brocca e all’interno del bacile è inciso lo stemma dell’arcivescovo Bernardo Maria Cenicola (1797-1814).
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Seguace di Alessandro Algardi, sec. XVIIICrocifissoavorio intagliatoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaDonato nel 1821 al Capitolo della Cattedrale dall’arcivescovo Alessandro Tommasini (1818-1826).
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Francesco De Mura (attr.), terzo decennio sec. XVIIIResurrezione di LazzaroProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaIl dipinto nel 1830 è donato al Capitolo metropolitano dall’arcivescovo Leone Ciampa (1829-1835).
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Bottega calabrese, 1836-1855Stemma arcivescovile di monsignor Pietro Di Benedettomarmo bianco scolpito
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Bottega calabrese, 1841Lapide con iscrizione commemorativa dell’antico campanilemarmo bianco scolpitoQuattro frammenti, ricomposti, di una lapide murata alla base del campanile della Cattedrale ottocentesca, ricostruito sul lato meridionale della facciata per volontà dell’arcivescovo Pietro de Benedetto (1836-1855), in seguito al crollo della torre campanaria quattrocentesca fatta edificare dall’arcivescovo Antonio De Ricci.
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Argentiere napoletano, seconda metà sec. XVIIPastoraleargento fuso, cesellatoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaLa statuetta della Madonna assunta è aggiunta settecentesca. L’asta è stata sostituita durante l’episcopato dell’ arcivescovo Pietro de Benedetto (1836-1855), del quale reca lo stemma.
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Manifattura napoletana, terzo quarto sec. XIXPiviale violaGros de Tours viola laminato e ricamato in oroProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaReca agli estremi dello stolone lo stemma a ricamo dell’arcivescovo Mariano Ricciardi (1855-1871).
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P.P. Renna (?), 1863Calice dell’arcivescovo Mariano Ricciardiargento sbalzato, cesellato e dorato con elementi a fusioneIscrizioni: sul fondo del piede, “Calicem, qvem dedit mihi pater non bibam ilvm? Joan xviii”, “Maria no. Ricciardi. anchep.regino / parenti. velvti. amantissimo / kal. octobr. an. m. dccc.lx per vim abrepto / atque etiamnum, exsvlanti / orbati. filii / admirationis. doloris. desiderii / monvmentvm. perenne / d.d.d. / iii. non qvintil. an. m. dccc.lxiii” e “P.P. Renna fec. 1863”.Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaDonato nel 1863 all’arcivescovo Mariano Ricciardi (1855-1871).
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V. Caruso, 1871Ostensorio dell’arcivescovo Mariano Ricciardiargento sbalzato e dorato con elementi a fusione; ottone dorato; pietre dureIscrizioni: sulla base, “Marianvs Ricciardi archep. rheginorum/ Svrrentvm translatvs d.d. an. m.dccc.lxxi”Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaNel 1871 donato al Capitolo della Cattedrale dall’arcivescovo Mariano Ricciardi (1855-1871).
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1872-1888Croce pettoraleoro; diamanti; ametisteProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Francesco Converti (1872-1888).
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1872-1888Anello episcopaleoro; ametistaProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Francesco Converti (1872-1888).
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1872-1888Anello episcopaleoro; topazioProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileL’anello era conservato assieme ad una nota manoscritta del canonico Francesco Quattrone che attesta che appartenne all’arcivescovo Francesco Converti (1872-1888) e fu sfilato alla salma durante la traslazione del corpo nella nuova Cattedrale.
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Manifattura dell’Italia meridionale, sec. XIXGuanti cerimoniali (o chiroteche)maglina di seta rossa ricamata in filo oroProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaParamento liturgico usato dai vescovi in occasione delle Messe pontificali.
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Manifattura siciliana (?), seconda metà sec. XVIIIPianetaGros de Tour laminato ricamato in oro filatoStemmi: stemma cardinalizio di mons. Gennaro PortanovaProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma AssuntaDonata al card. Gennaro Portanova arcivescovo di Reggio Calabria dal 1888 al 1908
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Manifattura dell’Italia meridionale, seconda metà sec. XVIIIDalmaticaraso di seta biancoStemmi: stemma cardinalizio di mons. Gennaro PortanovaProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1872-1888Anello episcopaleoro; ametistaProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileL’anello era conservato assieme ad una nota manoscritta del canonico Francesco Quattrone che attesta che appartenne al card. Gennaro Portanova arcivescovo di Reggio Calabria dal 1888 al 1908 e fu sfilato alla salma durante la traslazione del corpo nella nuova Cattedrale.
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Argentiere napoletano, 1894Calice e patena del cardinale Gennaro Portanovaargento dorato; ottone fuso, cesellato e doratoIscrizioni: sul fondo del piede, “lanvario Portanova / praesvli amantissimo / alvmni Seminari reginensis / favsta die XXII, maj 1894”Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaDonato nel 1894 dagli alunni del Seminario arcivescovile di Reggio al card. Gennaro Portanova arcivescovo di Reggio Calabria dal 1888 al 1908.
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Bottega dell’Italia meridionale (Puglia?), 1894San Michele Arcangeloalabastro intagliatoIscrizioni: ”22 maggio / 1894 / per le nozze d’argento di sua eccellenza Monsignor Portanova / le sue figlie di Portici omaggio di filiale rispetto”Provenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileDonato al card. Gennaro Portanova dalle suore di Portici il 22 maggio 1894.
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argentiere dell’italia meridionale, 1908Calice dell’arcivescovo Carmelo Pujiaargento sbalzato e dorato; pietre dureIscrizioni: sul fondo del piede, “R.mo ILL.mo d.d. Carmelo Pujia s. Severinae archiepiscopo, purissimae / brutiorum gloriae sanctimonia. doctrina. sermone et opere. decori atque episcopatus ornamento / hoc tenue munus ad amoris gratique animi testimonium / Josephus Antonius m. Caruso can.o. decimo septimo / kal. augustas 1908”Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaDonato nel 1908 all’arcivescovo Carmelo Pujia (1927-1937) dal canonico Giuseppe Antonio Caruso.
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Tanfani e Bertarelli, 1928Caliceargento dorato; smaltiIscrizioni: sull’orlo della base, “in memoriam i coetvs evchar cal regionis c pujia archiepiscopo aere conlatov id sept mcmxxviii”.Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma AssuntaSul collo del piede sono smalti con gli stemmi di papa Pio XI e dell’arcivescovo Carmelo Pujia (1927-1937), lo stemma civico di Reggio Calabria ed un emblema con una croce latina rossa in campo bianco. Il calice fu realizzato in occasione del I Congresso eucaristico regionale svoltosi a Reggio Calabria nel 1928.
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Tanfani e Bertarelli, 1928Pissideargento sbalzato, cesellato, dorato con parti a fusione; pietre dureIscrizioni: sull’orlo della base, “JESV EVCHARISTICO IN BRVTTIORVM CONVENTV RHEGINI JVLIENSES ARCHIEP C PVJIA HORTATV MCMXXVIII PIENTISSIME”Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma AssuntaLa pisside fu realizzata in occasione del I Congresso eucaristico regionale svoltosi a Reggio Calabria nel 1928, durante l’episcopato di monsignor Carmelo Pujia (1927-1937).
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Argentiere dell’Italia settentrionale, prima metà sec. XXPastorale di mons. Enrico Montalbettiargento fuso, bulinato e inciso; pietre dureIscrizioni: sul nodo, in basso a ciascuna figura di Santo, rispettivamente “div. Vigilius Mar”, “div. Ambrosius” e “div. Henricus”Provenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileIl pastorale raffigura sul nodo a sezione esagonale San Vigilio, Sant’Ambrogio e Sant’Enrico.Appartenne all’arcivescovo Enrico Montalbetti (1938-1943).
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Manifattura italiana, prima metà sec. XXPallio arcivescoviletessuto di lana biancoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAssieme agli spilloni appartennero, forse, all’arcivescovo Antonio Lanza (1943-1950).
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Orafo Italiano, prima metà sec. XXTre spillonioro; ametista; topazio, granatoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAssieme al pallio appartennero, forse, all’arcivescovo Antonio Lanza (1943-1950).
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Manifattura dell’Italia meridionale, secondo quarto sec. XXCopricapo arcivescovile (o galero)tessuto di seta verde; merletto in filo oroProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Antonio Lanza (1943-1950).
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Tanfani e Bertarelli (Roma), seconda metà sec. XX, secondo quarto sec. XXPastoraleargento sbalzato, cesellato e bulinatoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileHa nodo e riccio decorati da elementi foliacei acantiformi.
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Ignoto argentiere italiano, sec. XXPastoraleargento fuso, cesellato, bulinato e inciso; ametisteProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileNel riccio è raffigurato Gesù Buon Pastore.
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Manifattura dell’Italia meridionale, 1888-1908DalmaticaTessuto di seta bianco ricamato in oroStemmi: stemma cardinalizio di mons. Gennaro PortanovaProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1950Pastorale dell’arcivescovo Giovanni Ferroargento sbalzato e cesellato con elementi a fusioneProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileFu donato a mons. Giovanni Ferro dai suoi concittadini di Costigliole d’Asti, in occasione della nomina ad arcivescovo di Reggio Calabria (1950-1977).
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Orafo dell’Italia meridionale, 1950-1977Croce pettoraleoro; ametistaProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Giovanni Ferro (1950-1977).
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Enrico Manfrini, 1965 anteAnello del Concilio Vaticano IIoro fuso, bulinatoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileRaffigura Gesù Cristo e i santi Pietro e Paolo all’esterno e lo stemma pontificio all’interno del cerchio. Consegnato il 6 dicembre 1965 da papa Paolo VI a ciascun Padre conciliare, alla vigilia della chiusura del Concilio Vaticano II, appartenne all’arcivescovo Giovanni Ferro (1950-1977).
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Argentiere romano, sec. XVIIICaliceargento sbalzato, cesellatoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileIl calice fu donato all’arcivescovo Giovanni Ferro (1950-1977) da Giuseppe Saragat, presidente della Repubblica, quale ringraziamento per l’opera di pacificazione svolta dal presule in occasione dei “Moti di Reggio” del 1970.
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Michele Di Raco, 1977Calice dell’arcivescovo Giovanni Ferrooro; argento fuso, doratoIscrizioni: sul fondo del piede, “Ioanni Ferro / Archiepiscopo / Regini haec populi sacra dona simulque / bovensis, discessure pater, pignus amoris / habe aurus iste calix numquam robigine / edetur immemores nec nos arguet / ulla dies / a.d. vi cal. sept a. mcmlxxvii”.Provenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileDonato all’arcivescovo Giovanni Ferro (1950-1977)
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Francesco Jerace, 1917Autoritrattodisegno a sanguignaProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), cui lo donò nel 1988 Ottavia Porpora in Favara, originaria di Polistena.
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Enrico Manfrini, 1965 anteAnello del Concilio Vaticano IIoro fuso, bulinatoAppartenuto all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), nel 2017 è stato donato al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Manifattura calabrese, seconda metà sec. XXMitriatessuto di seta avorio ricamato in filo oro; pietre dureProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne mons. Aurelio Sorrentino (1977-1990) vescovo di Bova dal 1962, poi arcivescovo di Potenza (1966-1977) e ancora vescovo di Bova (1977-1986) e arcivescovo di Reggio Calabria-Bova (1986-1990).
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Argentiere dell’Italia meridionale, seconda metà sec. XXCroce pettoraleoroHa terminazioni polilobate con capsula portareliquie sul retro, all’incrocio dei bracci, e catena.Appartenuta all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), nel 2017 è stata donata al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Tanfani e Bertarelli (Roma), sec. XXAnello episcopaleoro con ametista e brillantiAppartenuto all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), che lo aveva ricevuto dall’Arcidiocesi di Potenza (1966-1977), nel 2017 è stato donato al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Argentiere italiano, sec. XXAnello episcopaleoro con ametistaReca sul cerchio, ai lati del castone, le raffigurazioni di un Calice e di una Croce.Appartenuto all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), nel 2017 è stato donato al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Michele di Raco, 1988Medagliaoro fusoFusa in occasione del XXI Congresso Eucaristico Nazionale svoltosi a Reggio Calabria dal 5 al 12 giugno 1988. Appartenuta all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), nel 2017 è stata donata al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Argentiere napoletano, sesto-settimo decennio sec. XV
Bacolo pastorale dell’arcivescovo Antonio De Ricci
argento sbalzato, cesellato, dorato con elementi a fusione; smalti
Iscrizioni: sul nodo, in caratteri gotici, “Archepiscopus Antonius De Riccius”.
Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. Assunta
Reca sul nodo lo stemma dell’arcivescovo Antonio De Ricci (1453-1488).
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Argentiere napoletano, sesto-settimo decennio sec. XV
Bacolo pastorale dell’arcivescovo Antonio De Ricci
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Bottega messinese (?), ultimo quarto sec. XVIStemma dell’arcivescovo Gaspare Ricciulli Del Fossomarmo bianco scolpitoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale Maria SS.ma AssuntaAppartiene, probabilmente, al Monumento sepolcrale dell’arcivescovo Ricciulli Del Fosso (1560-1592) in Cattedrale, attribuito al messinese Rinaldo Bonanno.
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Scuola dell’Italia meridionale, fine sec. XVIIISan Michele Arcangelo, San Martino di Tours e San Giovanni di Mathaolio su telaProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaIn origine sull’altare dedicato ai Santi omonimi, nel transetto destro della Cattedrale ricostruita dopo il terremoto del 1783 ed inaugurata nel 1796. Il culto a San Giovanni di Matha, fondatore dell’Ordine della Santissima Trinità, era stato introdotto a Reggio dall’arcivescovo Martino Ybanez y Villanueva (1675-1695), appartenente ai Trinitari.
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Argentiere messinese PL, 1759Caliceargento sbalzatoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaÈ parte di un insieme di tre calici uguali, tutti recanti sul piede lo stemma dell’arcivescovo Damiano Polou (1727-1756).
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Argentiere messinese PL, 1759Lapide devozionale con iscrizionemarmo bianco scolpitoL’iscrizione ricorda la concessione di quaranta giorni di indulgenza da parte dell’arcivescovo Alberto Maria Capobianco (1767-1792) a chi avesse recitato il Credo davanti all’immagine dell’Ecce Homo.
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Argentiere messinese, 1787-1789Anfore per gli oli santiargento fuso, cesellatoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaSulla pancia recano lo stemma dell’arcivescovo Alberto Maria Capobianco (1767-1792).
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Argentiere messinese, 1800-1809Servizio da lavaboargentoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaSulla pancia della brocca e all’interno del bacile è inciso lo stemma dell’arcivescovo Bernardo Maria Cenicola (1797-1814).
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Seguace di Alessandro Algardi, sec. XVIIICrocifissoavorio intagliatoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaDonato nel 1821 al Capitolo della Cattedrale dall’arcivescovo Alessandro Tommasini (1818-1826).
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Francesco De Mura (attr.), terzo decennio sec. XVIIIResurrezione di LazzaroProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaIl dipinto nel 1830 è donato al Capitolo metropolitano dall’arcivescovo Leone Ciampa (1829-1835).
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Bottega calabrese, 1836-1855Stemma arcivescovile di monsignor Pietro Di Benedettomarmo bianco scolpito
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Bottega calabrese, 1841Lapide con iscrizione commemorativa dell’antico campanilemarmo bianco scolpitoQuattro frammenti, ricomposti, di una lapide murata alla base del campanile della Cattedrale ottocentesca, ricostruito sul lato meridionale della facciata per volontà dell’arcivescovo Pietro de Benedetto (1836-1855), in seguito al crollo della torre campanaria quattrocentesca fatta edificare dall’arcivescovo Antonio De Ricci.
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Argentiere napoletano, seconda metà sec. XVIIPastoraleargento fuso, cesellatoProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaLa statuetta della Madonna assunta è aggiunta settecentesca. L’asta è stata sostituita durante l’episcopato dell’ arcivescovo Pietro de Benedetto (1836-1855), del quale reca lo stemma.
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Manifattura napoletana, terzo quarto sec. XIXPiviale violaGros de Tours viola laminato e ricamato in oroProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaReca agli estremi dello stolone lo stemma a ricamo dell’arcivescovo Mariano Ricciardi (1855-1871).
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P.P. Renna (?), 1863Calice dell’arcivescovo Mariano Ricciardiargento sbalzato, cesellato e dorato con elementi a fusioneIscrizioni: sul fondo del piede, “Calicem, qvem dedit mihi pater non bibam ilvm? Joan xviii”, “Maria no. Ricciardi. anchep.regino / parenti. velvti. amantissimo / kal. octobr. an. m. dccc.lx per vim abrepto / atque etiamnum, exsvlanti / orbati. filii / admirationis. doloris. desiderii / monvmentvm. perenne / d.d.d. / iii. non qvintil. an. m. dccc.lxiii” e “P.P. Renna fec. 1863”.Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaDonato nel 1863 all’arcivescovo Mariano Ricciardi (1855-1871).
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V. Caruso, 1871Ostensorio dell’arcivescovo Mariano Ricciardiargento sbalzato e dorato con elementi a fusione; ottone dorato; pietre dureIscrizioni: sulla base, “Marianvs Ricciardi archep. rheginorum/ Svrrentvm translatvs d.d. an. m.dccc.lxxi”Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaNel 1871 donato al Capitolo della Cattedrale dall’arcivescovo Mariano Ricciardi (1855-1871).
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1872-1888Croce pettoraleoro; diamanti; ametisteProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Francesco Converti (1872-1888).
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1872-1888Anello episcopaleoro; ametistaProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Francesco Converti (1872-1888).
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1872-1888Anello episcopaleoro; topazioProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileL’anello era conservato assieme ad una nota manoscritta del canonico Francesco Quattrone che attesta che appartenne all’arcivescovo Francesco Converti (1872-1888) e fu sfilato alla salma durante la traslazione del corpo nella nuova Cattedrale.
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Manifattura dell’Italia meridionale, sec. XIXGuanti cerimoniali (o chiroteche)maglina di seta rossa ricamata in filo oroProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaParamento liturgico usato dai vescovi in occasione delle Messe pontificali.
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Manifattura siciliana (?), seconda metà sec. XVIIIPianetaGros de Tour laminato ricamato in oro filatoStemmi: stemma cardinalizio di mons. Gennaro PortanovaProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma AssuntaDonata al card. Gennaro Portanova arcivescovo di Reggio Calabria dal 1888 al 1908
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Manifattura dell’Italia meridionale, seconda metà sec. XVIIIDalmaticaraso di seta biancoStemmi: stemma cardinalizio di mons. Gennaro PortanovaProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1872-1888Anello episcopaleoro; ametistaProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileL’anello era conservato assieme ad una nota manoscritta del canonico Francesco Quattrone che attesta che appartenne al card. Gennaro Portanova arcivescovo di Reggio Calabria dal 1888 al 1908 e fu sfilato alla salma durante la traslazione del corpo nella nuova Cattedrale.
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Argentiere napoletano, 1894Calice e patena del cardinale Gennaro Portanovaargento dorato; ottone fuso, cesellato e doratoIscrizioni: sul fondo del piede, “lanvario Portanova / praesvli amantissimo / alvmni Seminari reginensis / favsta die XXII, maj 1894”Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaDonato nel 1894 dagli alunni del Seminario arcivescovile di Reggio al card. Gennaro Portanova arcivescovo di Reggio Calabria dal 1888 al 1908.
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Bottega dell’Italia meridionale (Puglia?), 1894San Michele Arcangeloalabastro intagliatoIscrizioni: ”22 maggio / 1894 / per le nozze d’argento di sua eccellenza Monsignor Portanova / le sue figlie di Portici omaggio di filiale rispetto”Provenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileDonato al card. Gennaro Portanova dalle suore di Portici il 22 maggio 1894.
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argentiere dell’italia meridionale, 1908Calice dell’arcivescovo Carmelo Pujiaargento sbalzato e dorato; pietre dureIscrizioni: sul fondo del piede, “R.mo ILL.mo d.d. Carmelo Pujia s. Severinae archiepiscopo, purissimae / brutiorum gloriae sanctimonia. doctrina. sermone et opere. decori atque episcopatus ornamento / hoc tenue munus ad amoris gratique animi testimonium / Josephus Antonius m. Caruso can.o. decimo septimo / kal. augustas 1908”Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS. AssuntaDonato nel 1908 all’arcivescovo Carmelo Pujia (1927-1937) dal canonico Giuseppe Antonio Caruso.
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Tanfani e Bertarelli, 1928Caliceargento dorato; smaltiIscrizioni: sull’orlo della base, “in memoriam i coetvs evchar cal regionis c pujia archiepiscopo aere conlatov id sept mcmxxviii”.Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma AssuntaSul collo del piede sono smalti con gli stemmi di papa Pio XI e dell’arcivescovo Carmelo Pujia (1927-1937), lo stemma civico di Reggio Calabria ed un emblema con una croce latina rossa in campo bianco. Il calice fu realizzato in occasione del I Congresso eucaristico regionale svoltosi a Reggio Calabria nel 1928.
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Tanfani e Bertarelli, 1928Pissideargento sbalzato, cesellato, dorato con parti a fusione; pietre dureIscrizioni: sull’orlo della base, “JESV EVCHARISTICO IN BRVTTIORVM CONVENTV RHEGINI JVLIENSES ARCHIEP C PVJIA HORTATV MCMXXVIII PIENTISSIME”Provenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma AssuntaLa pisside fu realizzata in occasione del I Congresso eucaristico regionale svoltosi a Reggio Calabria nel 1928, durante l’episcopato di monsignor Carmelo Pujia (1927-1937).
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Argentiere dell’Italia settentrionale, prima metà sec. XXPastorale di mons. Enrico Montalbettiargento fuso, bulinato e inciso; pietre dureIscrizioni: sul nodo, in basso a ciascuna figura di Santo, rispettivamente “div. Vigilius Mar”, “div. Ambrosius” e “div. Henricus”Provenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileIl pastorale raffigura sul nodo a sezione esagonale San Vigilio, Sant’Ambrogio e Sant’Enrico.Appartenne all’arcivescovo Enrico Montalbetti (1938-1943).
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Manifattura italiana, prima metà sec. XXPallio arcivescoviletessuto di lana biancoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAssieme agli spilloni appartennero, forse, all’arcivescovo Antonio Lanza (1943-1950).
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Orafo Italiano, prima metà sec. XXTre spillonioro; ametista; topazio, granatoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAssieme al pallio appartennero, forse, all’arcivescovo Antonio Lanza (1943-1950).
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Manifattura dell’Italia meridionale, secondo quarto sec. XXCopricapo arcivescovile (o galero)tessuto di seta verde; merletto in filo oroProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Antonio Lanza (1943-1950).
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Tanfani e Bertarelli (Roma), seconda metà sec. XX, secondo quarto sec. XXPastoraleargento sbalzato, cesellato e bulinatoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileHa nodo e riccio decorati da elementi foliacei acantiformi.
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Ignoto argentiere italiano, sec. XXPastoraleargento fuso, cesellato, bulinato e inciso; ametisteProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileNel riccio è raffigurato Gesù Buon Pastore.
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Manifattura dell’Italia meridionale, 1888-1908DalmaticaTessuto di seta bianco ricamato in oroStemmi: stemma cardinalizio di mons. Gennaro PortanovaProvenienza: Reggio Calabria, Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
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Argentiere dell’Italia meridionale, 1950Pastorale dell’arcivescovo Giovanni Ferroargento sbalzato e cesellato con elementi a fusioneProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileFu donato a mons. Giovanni Ferro dai suoi concittadini di Costigliole d’Asti, in occasione della nomina ad arcivescovo di Reggio Calabria (1950-1977).
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Orafo dell’Italia meridionale, 1950-1977Croce pettoraleoro; ametistaProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Giovanni Ferro (1950-1977).
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Enrico Manfrini, 1965 anteAnello del Concilio Vaticano IIoro fuso, bulinatoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileRaffigura Gesù Cristo e i santi Pietro e Paolo all’esterno e lo stemma pontificio all’interno del cerchio. Consegnato il 6 dicembre 1965 da papa Paolo VI a ciascun Padre conciliare, alla vigilia della chiusura del Concilio Vaticano II, appartenne all’arcivescovo Giovanni Ferro (1950-1977).
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Argentiere romano, sec. XVIIICaliceargento sbalzato, cesellatoProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileIl calice fu donato all’arcivescovo Giovanni Ferro (1950-1977) da Giuseppe Saragat, presidente della Repubblica, quale ringraziamento per l’opera di pacificazione svolta dal presule in occasione dei “Moti di Reggio” del 1970.
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Michele Di Raco, 1977Calice dell’arcivescovo Giovanni Ferrooro; argento fuso, doratoIscrizioni: sul fondo del piede, “Ioanni Ferro / Archiepiscopo / Regini haec populi sacra dona simulque / bovensis, discessure pater, pignus amoris / habe aurus iste calix numquam robigine / edetur immemores nec nos arguet / ulla dies / a.d. vi cal. sept a. mcmlxxvii”.Provenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileDonato all’arcivescovo Giovanni Ferro (1950-1977)
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Francesco Jerace, 1917Autoritrattodisegno a sanguignaProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), cui lo donò nel 1988 Ottavia Porpora in Favara, originaria di Polistena.
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Enrico Manfrini, 1965 anteAnello del Concilio Vaticano IIoro fuso, bulinatoAppartenuto all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), nel 2017 è stato donato al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Manifattura calabrese, seconda metà sec. XXMitriatessuto di seta avorio ricamato in filo oro; pietre dureProvenienza: Reggio Calabria, Palazzo arcivescovileAppartenne mons. Aurelio Sorrentino (1977-1990) vescovo di Bova dal 1962, poi arcivescovo di Potenza (1966-1977) e ancora vescovo di Bova (1977-1986) e arcivescovo di Reggio Calabria-Bova (1986-1990).
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Argentiere dell’Italia meridionale, seconda metà sec. XXCroce pettoraleoroHa terminazioni polilobate con capsula portareliquie sul retro, all’incrocio dei bracci, e catena.Appartenuta all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), nel 2017 è stata donata al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Tanfani e Bertarelli (Roma), sec. XXAnello episcopaleoro con ametista e brillantiAppartenuto all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), che lo aveva ricevuto dall’Arcidiocesi di Potenza (1966-1977), nel 2017 è stato donato al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Argentiere italiano, sec. XXAnello episcopaleoro con ametistaReca sul cerchio, ai lati del castone, le raffigurazioni di un Calice e di una Croce.Appartenuto all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), nel 2017 è stato donato al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Michele di Raco, 1988Medagliaoro fusoFusa in occasione del XXI Congresso Eucaristico Nazionale svoltosi a Reggio Calabria dal 5 al 12 giugno 1988. Appartenuta all’arcivescovo Aurelio Sorrentino (1977-1990), nel 2017 è stata donata al Museo da mons. Antonino Denisi.
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Diocesi di Bova
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Manifattura dell’Italia meridionale, fine sec. XVIPivialedamasco di seta rossa (mantello); broccatello di seta rossa e filo oro (stolone e cappuccio)Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaIl piviale reca, agli estremi dello stolone, lo stemma del vescovo Giovanni Camerota (1592-1622).
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Argentiere messinese, 1614Corone della Madonna Isodiaargento sbalzato, traforato, bulinatoIscrizioni: “Io: Camerota episcopvs bovensis ano 1614”Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaRecano un ovale con lo stemma del vescovo Giovanni Camerota (1592-1622).
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Argentiere messinese, 1614Corone della Madonna Isodiaargento sbalzato, traforato, bulinatoIscrizioni: “Io: Camerota episcopvs bovensis ano 1614”Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaRecano un ovale con lo stemma del vescovo Giovanni Camerota (1592-1622).
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Argentiere messinese, 1778Reliquiario a braccio di San Giovanni Therestisargento sbalzato, bulinato, cesellatoIscrizioni: “Ex civivm boventivm devotione”; “1778”Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaConservava le reliquie del Santo, consegnate da Apollinare Agresta, abate del monastero italo-greco di Stilo, al vescovo Marcantonio Contestabile (1669-1699).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), fine sec. XVII-inizio sec. XVIIIPiviale del vescovo Antonio Gaudiosidamasco fondo raso bluProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaAgli estremi dello stolone è lo stemma del vescovo Antonio Gaudioso (1699-1714).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), fine sec. XVII-inizio sec. XVIIIPiviale del vescovo Antonio Gaudiosi(particolare)
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIIManifattura veneziana, prima metà sec. XVIIIPianetadamasco fondo raso; lampasso broccato in oro detto ‘ganzo’Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaRealizzata in due tessuti di provenienza diversa, reca sul verso, in basso al centro, lo stemma del vescovo Domenico Marzano (1735-1752).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIIManifattura veneziana, prima metà sec. XVIIIPianeta(particolare)
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Argentiere napoletano, 1764-1791Gabriele Sisino, 1839Pastorale di monsignor Antonio Spedalieriargento sbalzato, bulinato e cesellatoIscrizioni: sul riccio, “Antonivs Hospedalierivs” e “vin eps boven astam de novo confecit anno praes s.v. 1839”.Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaAppartenuto al vescovo Antonio Spedalieri (1764-1791). L’asta è ottocentesca.
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Argentiere napoletano, 1764-1791Gabriele Sisino, 1839Pastorale di monsignor Antonio Spedalieri(particolare)
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIItessuto di seta rosso laminato in oroDalmaticaProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaReca sul verso, in basso al centro, lo stemma del vescovo Antonio Spedalieri (1764-1791).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIIDalmaticatessuto di seta rosso laminato in oroProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaReca sul verso, in basso al centro, lo stemma del vescovo Antonio Spedalieri (1764-1791).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIIDalmaticatessuto di seta rosso laminato in oro(particolare)
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Argentiere napoletano, 1818-1824Quattro reliquiari a ostensoriolamina di rame sbalzata, dorata; legnoIscrizioni: “Monsignor Laudisio: Vescovo di Bova”Provenienza: Bova, Concattedrale di S. Maria IsodiaSul retro, in corrispondenza dello sportello sono in sigilli in ceralacca del vescovo Laudisio (1819-1824).
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Gennaro Jaccarino, 1832-1835Calice e patenaargento sbalzato, cesellato e doratoProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaSul fondo del piede è inciso lo stemma del vescovo Giuseppe Maria Giove (1832-1834).
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Michele Pane, 1832-1839Candelieri d’altareargento fusoProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaRecano inciso sul collo del piede lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Gabriele Sisino, 1832-1839Anfore per gli oli santiargento fuso, bulinatoProvenienza: Bova, Concattedrale di S. Maria IsodiaRecano sulla pancia lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Gabriele Sisino, 1835-1839Servizio per incensazione: turiboloargento sbalzato e cesellatoProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaIl turibolo e la navicella recano lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Gabriele Sisino, 1835-1839Servizio per incensazione: navicellaargento sbalzato e cesellatoProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaIl turibolo e la navicella recano lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Napoli), secondo quarto sec. XIXPianetaGros de Tours laminato in seta biancaProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaReca sul verso, in basso al centro, lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Manifattura dell’Italia meridionale, fine sec. XVIPivialedamasco di seta rossa (mantello); broccatello di seta rossa e filo oro (stolone e cappuccio)Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaIl piviale reca, agli estremi dello stolone, lo stemma del vescovo Giovanni Camerota (1592-1622).
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Argentiere messinese, 1614Corone della Madonna Isodiaargento sbalzato, traforato, bulinatoIscrizioni: “Io: Camerota episcopvs bovensis ano 1614”Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaRecano un ovale con lo stemma del vescovo Giovanni Camerota (1592-1622).
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Argentiere messinese, 1614Corone della Madonna Isodiaargento sbalzato, traforato, bulinatoIscrizioni: “Io: Camerota episcopvs bovensis ano 1614”Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaRecano un ovale con lo stemma del vescovo Giovanni Camerota (1592-1622).
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Argentiere messinese, 1778Reliquiario a braccio di San Giovanni Therestisargento sbalzato, bulinato, cesellatoIscrizioni: “Ex civivm boventivm devotione”; “1778”Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaConservava le reliquie del Santo, consegnate da Apollinare Agresta, abate del monastero italo-greco di Stilo, al vescovo Marcantonio Contestabile (1669-1699).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), fine sec. XVII-inizio sec. XVIIIPiviale del vescovo Antonio Gaudiosidamasco fondo raso bluProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaAgli estremi dello stolone è lo stemma del vescovo Antonio Gaudioso (1699-1714).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), fine sec. XVII-inizio sec. XVIIIPiviale del vescovo Antonio Gaudiosi(particolare)
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIIManifattura veneziana, prima metà sec. XVIIIPianetadamasco fondo raso; lampasso broccato in oro detto ‘ganzo’Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaRealizzata in due tessuti di provenienza diversa, reca sul verso, in basso al centro, lo stemma del vescovo Domenico Marzano (1735-1752).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIIManifattura veneziana, prima metà sec. XVIIIPianeta(particolare)
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Argentiere napoletano, 1764-1791Gabriele Sisino, 1839Pastorale di monsignor Antonio Spedalieriargento sbalzato, bulinato e cesellatoIscrizioni: sul riccio, “Antonivs Hospedalierivs” e “vin eps boven astam de novo confecit anno praes s.v. 1839”.Provenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaAppartenuto al vescovo Antonio Spedalieri (1764-1791). L’asta è ottocentesca.
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Argentiere napoletano, 1764-1791Gabriele Sisino, 1839Pastorale di monsignor Antonio Spedalieri(particolare)
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIItessuto di seta rosso laminato in oroDalmaticaProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaReca sul verso, in basso al centro, lo stemma del vescovo Antonio Spedalieri (1764-1791).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIIDalmaticatessuto di seta rosso laminato in oroProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaReca sul verso, in basso al centro, lo stemma del vescovo Antonio Spedalieri (1764-1791).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Catanzaro), prima metà sec. XVIIIDalmaticatessuto di seta rosso laminato in oro(particolare)
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Argentiere napoletano, 1818-1824Quattro reliquiari a ostensoriolamina di rame sbalzata, dorata; legnoIscrizioni: “Monsignor Laudisio: Vescovo di Bova”Provenienza: Bova, Concattedrale di S. Maria IsodiaSul retro, in corrispondenza dello sportello sono in sigilli in ceralacca del vescovo Laudisio (1819-1824).
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Gennaro Jaccarino, 1832-1835Calice e patenaargento sbalzato, cesellato e doratoProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaSul fondo del piede è inciso lo stemma del vescovo Giuseppe Maria Giove (1832-1834).
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Michele Pane, 1832-1839Candelieri d’altareargento fusoProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaRecano inciso sul collo del piede lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Gabriele Sisino, 1832-1839Anfore per gli oli santiargento fuso, bulinatoProvenienza: Bova, Concattedrale di S. Maria IsodiaRecano sulla pancia lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Gabriele Sisino, 1835-1839Servizio per incensazione: turiboloargento sbalzato e cesellatoProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaIl turibolo e la navicella recano lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Gabriele Sisino, 1835-1839Servizio per incensazione: navicellaargento sbalzato e cesellatoProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaIl turibolo e la navicella recano lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
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Manifattura dell’Italia meridionale (Napoli), secondo quarto sec. XIXPianetaGros de Tours laminato in seta biancaProvenienza: Bova, Concattedrale di Santa Maria IsodiaReca sul verso, in basso al centro, lo stemma del vescovo Vincenzo Rozzolino (1835-1849).
Orari
Martedì: 9:00 – 13:00
Mercoledì: 9:00 – 13:00
Giovedì: 9:00 – 13:00
Venerdì: 9:00 – 13:00 / 15:00 -19:00
Sabato: 9:00 – 13:00
Domenica e Lunedì: chiuso
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