Il 26 maggio 2021 il Capitano Bartolo Taglietti, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, ha restituito a monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, Amministratore apostolico di Reggio Calabria-Bova, il dipinto raffigurante San Prospero, recuperato dopo una lunga e complessa attività investigativa.

L’opera d’arte costituisce un prezioso simbolo di rinascita per la città profondamente colpita dal terremoto del 1908.

In quell’occasione papa Pio X inviò in Calabria monsignor Emilio Cottafavi, di Reggio Emilia, perché prestasse i primi soccorsi alla popolazione. Il prelato realizzò un villaggio di abitazioni prefabbricate in legno, per accogliere ed educare gli orfani del territorio, e numerose chiese baracche: tra esse una dedicata a San Prospero, patrono di Reggio Emilia, quale testimonianza del collegamento solidale tra le due città.

Per la chiesa di San Prospero monsignor Cottafavi nel 1910 commissionò al pittore Cirillo Manicardi, suo concittadino, un dipinto ad olio su tela (cm 173 x 114) raffigurante San Prospero inginocchiato sulle macerie della città di Reggio Calabria, da collocarsi sull’altare maggiore.

La chiesetta di San Prospero nel 1920 fu distrutta da un incendio ed il dipinto tratto in salvo da don Felice Cribellati e trasferito nella tipografia voluta all’interno del villaggio San Prospero dallo stesso monsignor Cottafavi quale laboratorio per l’istruzione professionale degli orfani.

Quando la tipografia fu dismessa, del dipinto si persero le tracce. Negli ultimi mesi un’accurata indagine investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha consentito ai Carabinieri di individuare l’opera presso un’abitazione privata e di recuperarla, restituendola alla fruibilità della comunità reggina.

Il dipinto, in attesa di essere restaurato, rimarrà esposto nel Museo diocesano.